Anno nuovo, tetti di spesa nuovi. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato il decreto che definisce quanto potranno spendere le famiglie – o meglio, quanto potranno far spendere i docenti – per la dotazione libraria degli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, in vista dell’anno scolastico 2025/2026.
Nessuna rivoluzione, ma alcune conferme importanti e qualche precisazione da tenere a mente. I famosi “tetti di spesa” sono elencati negli allegati al decreto (uno per le medie, uno per le superiori) e rappresentano il limite massimo entro cui gli insegnanti dovranno contenere le loro scelte librarie.
Digitale? Sì, grazie (anche al risparmio)
Chi opta per libri in formato misto o completamente digitale potrà contare su uno sconto teorico:
- -10% sul tetto per i libri cartacei con contenuti digitali integrativi;
- -30% per i libri solo digitali, sempre accompagnati da contenuti multimediali.
Una piccola spinta verso la transizione digitale, con un occhio attento anche alle tasche delle famiglie.
Eccezioni con giudizio
Si potrà sforare? Sì, ma con cautela: un massimo del 15% in più, a patto che ci sia una motivazione ben argomentata da parte del Collegio dei docenti e l’approvazione formale del Consiglio di istituto. Insomma, niente colpi di testa: il fuori budget va giustificato.
Controlli? Presenti
Sarà compito degli Uffici scolastici regionali vigilare sul rispetto dei limiti, garantendo da un lato l’autonomia e la libertà didattica dei docenti, ma dall’altro anche il rispetto dei vincoli di legge. A supporto, anche i revisori dei conti, che avranno il compito di controllare le spese previste nell’ambito delle loro funzioni.
In sintesi:
- Tetti di spesa definiti per medie e superiori (vedi allegati al decreto)
- Sconti del 10% o 30% per libri digitali o misti
- Possibilità di sforare fino al 15%, con motivazioni e approvazioni formali
- Controlli affidati a USR e revisori dei conti
Il messaggio è chiaro: libertà di scelta, sì, ma con il bilancino alla mano.
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