Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha fatto i conti e ha tirato le somme: per l’anno scolastico 2024/2025 saranno 591 i dirigenti scolastici assunti a tempo indeterminato. Ma, come spesso accade nella macchina pubblica, dietro ogni numero c’è un regolamento, una deroga, una precedenza e almeno due decreti.
Il Decreto Ministeriale n. 177 del 13 agosto 2024 ha infatti stabilito come suddividere questi posti tra le regioni italiane e tra le diverse tipologie di assunzione previste dalla normativa. Spoiler: non è un semplice “uno a te, uno a me”.
I numeri in breve
- 591 sono i posti totali autorizzati;
- Di questi, 22 sono riservati ai trattenimenti in servizio (ossia a chi proprio non vuole mollare la scrivania);
- Restano 569 posti da assegnare tramite nuove immissioni in ruolo.
Le precedenze
Come da copione, prima si accontentano quelli con sentenze in mano. Chi ha vinto ricorsi, soprattutto legati al concorso del 2011 in Campania, ha il diritto di essere immesso in ruolo prima degli altri. Sono 15 i posti già riservati in Campania e 1 in Lazio per chi, carte alla mano, ha ottenuto il sì dalla giustizia amministrativa.
Un’altra corsia preferenziale: il decreto “salva-assunti”
Seguono i beneficiari dell’articolo 5, comma 11-undecies del DL 198/2022 (sì, i nomi delle norme sono sempre così romantici). Si tratta di 28 nuovi dirigenti scolastici che entreranno in servizio il 1° settembre 2024, in regioni distribuite secondo le preferenze e le graduatorie. Lazio (11), Puglia (5) ed Emilia-Romagna (3) guidano la classifica dei più “fortunati”.
Il grande riparto finale
Una volta sistemate le precedenze, resta un corposo contingente di 519 posti da assegnare tra le regioni. La suddivisione avviene con una regola da stratega di Risiko:
- 60% dei posti va ai vincitori del concorso pubblico bandito a dicembre 2023 (DDG n. 2788);
- 40% va alla procedura riservata (DM n. 107/2023), per chi aveva già qualche titolo o esperienza in tasca;
- Se il numero è dispari? Va al concorso ordinario, come premio di consolazione.
Alla fine però, grazie a un’ulteriore modifica normativa dell’estate 2024 (che ha aggiunto un bel comma 11-septies.1 alla legge di riferimento), l’intero contingente da 519 posti è stato destinato interamente alla graduatoria riservata del DM 107/2023. Un colpo di scena all’ultimo articolo.
E i soldi?
Nessun problema, o almeno così dicono. Gli oneri andranno a carico del bilancio del Ministero, sui soliti capitoli di spesa (per chi ama i dettagli: 2349, 2345, 2354 e 2327). Il decreto è ora in viaggio verso la Corte dei Conti per la registrazione e verso l’Ufficio di bilancio per l’ok finale.
Morale della favola? Se siete aspiranti dirigenti scolastici, tenete a portata di mano la vostra graduatoria, la normativa di riferimento e un pizzico di pazienza. La burocrazia italiana è lunga ma, a volte, premia davvero.
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