Errore in un quiz del concorso docenti: quesito annullato e nuova mini-prova

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Redazione EduCorp

Pubblicato il

10/04/2025
BlogDecreti, Direttoriali, Normativa

Una domanda sbagliata nel concorso per insegnanti manda tutto in tilt (o quasi). Arriva la toppa del Ministero: via il quesito errato, in arrivo una nuova mini-prova da cinque minuti.

Non sempre chi sbaglia paga. A volte, rimedia. È il caso del Ministero dell’Istruzione e del Merito, che ha dovuto mettere mano al concorso per il personale docente della scuola secondaria, bandito con decreto n. 3059/2024. Colpa di un quesito psicopedagogico traballante somministrato durante la prova scritta del 27 febbraio 2025, nel turno pomeridiano.

Il caso del “quesito n. 4”

La domanda incriminata era la numero 4 del turno 6 e chiedeva: “Il concetto di ‘diffusione di identità’ è stato proposto da…”, con quattro opzioni. Il problema? Nessuna era corretta. E quando una domanda nasce male, finisce anche peggio: è stata ufficialmente annullata.

Il Ministero ha deciso di assegnare a tutti i candidati coinvolti zero punti, a prescindere da cosa abbiano risposto — che si trattasse di Freud, Piaget o un lancio di dado disperato.

La prova suppletiva: una nuova occasione (in 5 minuti)

Per rimettere tutti in pari, i candidati di quel turno potranno recuperare il punto perduto con una prova suppletiva: un solo quesito di ambito psicopedagogico, da svolgere in cinque minuti. Pochi ma buoni. O almeno si spera.

Il calendario della mini-prova sarà pubblicato sul Portale Unico del Reclutamento e sul sito del Ministero, così come le sedi d’esame (con tanto di mappe, nomi e tempistiche). Gli Uffici Scolastici Regionali avranno il compito di diffondere tutti i dettagli almeno 15 giorni prima della data stabilita.

E attenzione: l’avviso pubblicato online vale come notifica ufficiale. Nessuna raccomandata a casa, nessuna scusa del “non l’ho letto”.

E se non partecipo alla prova extra?

Chi sceglierà di non presentarsi alla prova suppletiva, non verrà penalizzato ulteriormente. Si terrà il punteggio originale, comprensivo dello zero assegnato al quesito errato. In sintesi: il Ministero ti dà una chance di migliorare, ma se non vuoi coglierla, non ti punisce.

Per il resto, tutto come prima

A parte questa piccola “svista”, restano valide tutte le altre disposizioni del decreto originario. Una sorta di “Ctrl+Z” ministeriale ben calibrato, per garantire correttezza e pari opportunità. E forse anche per ricordare che, sì, pure chi organizza i concorsi può sbagliare. L’importante è saper correggere.

Per ottenere maggiori informazioni, questo è il link al quale collegarsi!

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