Per una volta, gli adulti dovranno mettersi in silenzio e… ascoltare davvero. Nelle scuole italiane arriva una giornata dedicata a ciò che spesso dimentichiamo: i bambini hanno qualcosa da dire.
Segnatevi la data: mercoledì 9 aprile 2025 sarà la prima “Giornata nazionale dell’ascolto dei minori”, una nuova ricorrenza istituita dalla legge 104/2024 che punta i riflettori su un diritto fondamentale troppo spesso lasciato in fondo alla lista: quello dei bambini e dei ragazzi ad essere ascoltati.
Nata per ricordare che i minori non sono solo destinatari passivi di decisioni altrui, la giornata prende le mosse da un principio sancito già nel 1989 dall’articolo 12 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: ogni bambino ha il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero e di essere preso sul serio, in famiglia, a scuola, nelle decisioni che lo riguardano, fino agli ambiti giudiziari e sanitari.
Le scuole al centro dell’iniziativa
Come sempre quando si tratta di educazione e diritti, le scuole sono in prima linea. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha invitato tutti gli istituti a promuovere attività, incontri, laboratori e momenti di confronto, anche in collaborazione con associazioni e realtà locali, per creare spazi reali di ascolto e coinvolgere attivamente gli studenti.
Obiettivo? Più che una celebrazione, un invito a costruire una cultura del dialogo, dove anche i più piccoli possano dire la loro — e dove gli adulti non fingano di sentire, ma ascoltino davvero.
Una giornata, tanti modi per partecipare
Ogni scuola potrà scegliere la propria strada: un dibattito, un’assemblea, una maratona di idee, uno sportello aperto, un “microfono libero” in cortile. Qualsiasi iniziativa che metta al centro i bisogni, i desideri, le paure e i sogni dei bambini e dei ragazzi, avrà colto lo spirito della giornata.
Del resto, come recita il vecchio detto: “Abbiamo due orecchie e una sola bocca proprio per ascoltare il doppio di quanto parliamo”. Ecco, il 9 aprile 2025 sarà l’occasione giusta per ricordarcelo.
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