Un appello alle scuole per salvare il weekend degli studenti e i nervi dei genitori
Un messaggio gentile ma deciso è arrivato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, rivolto a tutti i dirigenti scolastici delle scuole statali e ai coordinatori delle paritarie. Tema del giorno: compiti a casa e verifiche in classe. Non si parla di rivoluzioni didattiche, ma di un invito al buon senso e alla collaborazione.
Un carico leggero
Il cuore della nota ministeriale è chiaro: va bene assegnare compiti e programmare verifiche, ma che sia fatto con criterio. Meglio evitare di caricare tutto nello stesso giorno – alunni stremati e famiglie sull’orlo di una crisi di nervi non aiutano il rendimento scolastico.
Il Ministro ricorda che gli insegnanti hanno piena autonomia didattica (come previsto dal DPR 275/1999), ma suggerisce di coordinarsi tra colleghi, in modo che il calendario settimanale degli studenti non somigli a un videogioco a livelli crescenti di difficoltà. E magari – aggiunge la nota – si potrebbe evitare di caricare i compiti sul registro elettronico la sera tardi per il giorno dopo. I genitori ringraziano.
Scrivere a mano
Altro consiglio: usare anche il caro vecchio diario, soprattutto nelle classi del primo ciclo. Scrivere a mano aiuta la memoria e, perché no, anche l’autonomia. In fondo, imparare a gestire il proprio tempo è una lezione preziosa quanto quella di matematica.
L’obiettivo è semplice: una scuola più organizzata, dove gli studenti possano apprendere senza sentirsi sotto pressione, e le famiglie possano collaborare senza dover fare i salti mortali.
Il Ministero chiude con un grazie sincero e l’augurio che questo “patto di collaborazione” continui a crescere. Perché, alla fine, scuola e famiglia sono dalla stessa parte: quella dei ragazzi.
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