Se hai mai pensato che il ruolo dei tutor e degli orientatori scolastici meriti più attenzione (e risorse), preparati a essere accontentato. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha stanziato ben 84 milioni di euro per l’anno scolastico 2024/2025, con l’obiettivo di valorizzare proprio quelle figure che supportano gli studenti nelle delicate fasi di orientamento scolastico, soprattutto nelle classi terze, quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado.
I fondi: dove vanno a finire
Gli 84 milioni sono suddivisi in due tranche: 42 milioni nel 2024 e altri 42 milioni nel 2025, con l’obiettivo di sostenere i docenti tutor e orientatori. Ma non è tutto: si aggiungono anche 183 milioni provenienti dal Programma Operativo Complementare “Per la Scuola” 2014-2020, per finanziare attività e moduli formativi di orientamento nelle scuole.
In sostanza, si tratta di un vero e proprio piano per rendere più efficace e strutturato il processo di orientamento scolastico, con particolare attenzione alle classi finali, quelle in cui gli studenti devono prendere decisioni cruciali per il loro futuro.
La ripartizione dei fondi: come vengono distribuiti
Come viene distribuito tutto questo denaro? La ripartizione è semplice: i fondi verranno divisi tra le scuole secondarie in base al numero di studenti iscritti nelle classi terze, quarte e quinte. Se sei un docente di una scuola con molti iscritti, probabilmente vedrai una quota maggiore dei fondi destinati al tuo istituto.
In più, le scuole possono fare richiesta per ottenere una parte delle risorse POC, ma solo se partecipano a un apposito avviso pubblico. È quindi fondamentale seguire tutte le indicazioni fornite dal Ministero per non perdere questa opportunità.
Compensi: quanto guadagneranno tutor e orientatori
Ma veniamo alla parte che tutti aspettano: i compensi. I docenti che svolgono il ruolo di tutor riceveranno un compenso che varia tra 1.589,68 e 2.725,16 euro lordi, a seconda delle ore di tutoraggio effettuate. Inoltre, per chi si occupa di orientamento, il compenso fisso sarà di 1.500 euro lordi. Un bel riconoscimento per chi ha il compito di accompagnare gli studenti nei loro percorsi di crescita e decisione.
Le scuole avranno però un margine di flessibilità nella gestione dei fondi: dovranno decidere, attraverso la contrattazione d’istituto, come utilizzare le risorse, tenendo conto delle specifiche esigenze organizzative.
Chi potrà diventare orientatore o tutor?
Non è una missione facile. Chi vuole diventare tutor o orientatore dovrà aver completato un percorso di formazione specifico, come previsto dal Decreto Ministeriale n. 63/2023. Inoltre, i criteri di selezione verranno decisi dal Collegio dei Docenti, che potrà privilegiare chi ha già ricoperto queste funzioni in passato, chi ha esperienza nell’ambito dell’orientamento e chi ha una lunga carriera alle spalle.
Tuttavia, la disponibilità a rimanere in queste funzioni per almeno tre anni sarà un altro fattore chiave. In altre parole, non basta essere esperti, bisogna essere anche pronti a dare continuità al lavoro.
Un’occasione per crescere
Con queste nuove risorse, l’obiettivo è chiaro: migliorare la qualità dell’orientamento nelle scuole, supportando gli studenti nel prendere decisioni consapevoli riguardo al loro futuro. Ma non solo: si vuole dare valore a chi svolge queste funzioni, riconoscendo l’importanza di un lavoro che, seppur spesso invisibile, è fondamentale nel percorso formativo di ogni giovane.
Quindi, se sei un tutor o un orientatore, non solo avrai maggiori risorse per lavorare meglio, ma potrai anche contare su una remunerazione più adeguata. Un buon passo verso una scuola che sa valorizzare i suoi protagonisti.
Per ottenere maggiori informazioni, questo è il link al quale collegarsi!