Da quest’anno, la valutazione degli alunni nelle scuole italiane cambia faccia. Con la nuova ordinanza, si ridefiniscono le modalità di valutazione periodica e finale per gli studenti della scuola primaria e le modalità di valutazione del comportamento per quelli della scuola secondaria di primo grado.
La scuola primaria
La valutazione nella scuola primaria non è più solo una questione di “voti”, ma diventa un processo che accompagna e supporta il percorso di crescita degli alunni. Gli insegnanti dovranno giudicare non solo i risultati scolastici, ma anche lo sviluppo dell’identità personale degli studenti, incoraggiando l’autovalutazione. L’obiettivo è documentare l’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze, favorendo il miglioramento continuo.
A partire dal prossimo anno scolastico (2024/2025), la valutazione sarà espressa tramite giudizi sintetici per ciascuna materia, inclusa l’educazione civica. I giudizi possibili sono: “ottimo”, “distinto”, “buono”, “discreto”, “sufficiente” e “non sufficiente”. Non solo numeri, quindi, ma un’occasione per restituire una visione più completa e formativa del percorso degli alunni. Inoltre, ogni scuola avrà la possibilità di indicare gli obiettivi di apprendimento per ciascuna materia, dando un quadro ancora più chiaro a studenti e famiglie.
Il comportamento nella scuola secondaria
Per gli studenti della scuola secondaria di primo grado, la valutazione del comportamento avrà una nuova forma: a partire dal 2024/2025, si esprimerà in decimi. Se un alunno riceve un voto inferiore a sei, non sarà ammesso alla classe successiva o all’esame di Stato. Un cambiamento significativo, che sposta l’attenzione non solo sulle competenze accademiche, ma anche sulla disciplina e sull’atteggiamento degli studenti.
Studenti con bisogni educativi speciali
Particolare attenzione sarà riservata agli alunni con disabilità o con disturbi specifici dell’apprendimento. La valutazione di questi studenti sarà basata sugli obiettivi individuati nei rispettivi piani educativi personalizzati. Ogni alunno avrà, insomma, un percorso di valutazione pensato su misura per le sue necessità.
Si parte dalla fine di quest’anno
Per permettere alle scuole di adeguarsi alle nuove regole, l’applicazione della nuova ordinanza inizierà solo alla fine di quest’anno scolastico, ma non prima dell’ultimo periodo stabilito dalle scuole stesse. Fino a quel momento, le disposizioni dell’ordinanza precedente resteranno valide.
Un passo verso un cambiamento
In sintesi, la nuova ordinanza segna un passo verso una valutazione più attenta e orientata alla crescita complessiva degli alunni. Non più solo numeri e voti, ma un’analisi continua e costruttiva delle competenze acquisite. E se per alcuni potrebbe sembrare un cambio radicale, alla fine potrebbe anche essere la giusta mossa per un sistema scolastico più equo e formativo per tutti.
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