Buone notizie per tante famiglie italiane: per l’anno scolastico 2025/2026, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha stanziato 136 milioni di euro per sostenere l’acquisto (o il comodato) dei libri di testo destinati agli studenti delle scuole dell’obbligo e delle superiori che vivono in situazioni economiche difficili.
Un investimento importante che, oltre a garantire un diritto fondamentale come l’istruzione, punta a ridurre il divario tra chi può permettersi libri nuovi ogni anno e chi deve scegliere tra un volume di matematica e la spesa settimanale.
Dove vanno i soldi?
I fondi saranno distribuiti tra le Regioni sulla base di un parametro semplice ma eloquente: la percentuale delle famiglie con un reddito annuo inferiore a 15.493,71 euro (una cifra che fa capire quanto possa pesare anche solo un libro da 30 euro). Il risultato? Una mappa dell’Italia delle disuguaglianze… e dei rimedi.
In cima alla classifica dei fondi troviamo:
- Campania con oltre 24,5 milioni di euro,
- Sicilia con più di 18 milioni,
- Lazio con circa 15,7 milioni,
- e Lombardia con quasi 15 milioni, nonostante un reddito medio più alto, ma con numeri scolastici importanti.
Le Regioni con meno fondi? Le più piccole, ovviamente: la Valle d’Aosta chiude la lista con poco più di 149 mila euro. Ma niente paura: proporzione rispettata.
Chi ne beneficerà?
Studenti delle elementari, medie e superiori appartenenti a famiglie che faticano a far quadrare i conti. Ogni Regione riceverà le somme direttamente nei propri conti presso la tesoreria dello Stato, e sarà poi compito delle amministrazioni locali organizzare la distribuzione dei fondi o dei libri (gratis o in comodato).
Insomma, se la scuola è (o dovrebbe essere) un ascensore sociale, questi 136 milioni servono almeno a non farlo fermare al piano terra.
Trasparenza e controlli
Come da copione, il Ministero assicura che tutti i dati e le ripartizioni saranno pubblicati nella sezione “Amministrazione Trasparente” del sito istituzionale. Una buona notizia per chi vuole capire dove finiscono i soldi pubblici, e un promemoria per chi deve usarli con coscienza.
In un mondo dove si parla tanto di merito, è giusto ricordare che l’uguaglianza delle opportunità parte anche da un libro in mano a tutti.
E se qualcuno pensava che “i libri non si mangiano”, oggi sa che a volte, senza un aiuto, nemmeno si comprano.
Per ottenere maggiori informazioni, collegarsi a questo link.