Nel mondo della scuola, i cambiamenti sono all’ordine del giorno, e quest’oggi parliamo di una piccola ma significativa rettifica che potrebbe influire su come le scuole italiane strutturano i loro percorsi educativi. Si tratta di un aggiornamento al decreto che autorizza l’avvio di percorsi sperimentali quadriennali per gli istituti tecnico-professionali a partire dall’anno scolastico 2025/2026.
Il decreto del 20 gennaio 2025, che aveva già dato il via libera a queste innovazioni, è stato parzialmente modificato. In pratica, l’allegato al decreto è stato sostituito, introducendo alcune modifiche a come le scuole dovranno gestire questi nuovi percorsi di studi.
Cosa cambia per le scuole?
A partire dal prossimo anno scolastico, le scuole che si trovano nell’elenco allegato al decreto avranno il via libera per attivare le classi prime dei percorsi sperimentali quadriennali. Questi percorsi, che riguardano i settori tecnico e professionale, rientrano nell’ambito della filiera tecnologico-professionale, un’iniziativa che punta a formare studenti sempre più specializzati e pronti per il mondo del lavoro.
Le scuole avranno anche una certa libertà di adattare il loro curricolo, approfittando della flessibilità didattica per rendere il percorso ancora più personalizzato e adeguato alle esigenze dei ragazzi. Questo vuol dire che, pur seguendo linee guida generali, le scuole possono “sperimentare” come meglio credono, sempre nel rispetto delle normative regionali e ministeriali.
E per le scuole paritarie?
Per le scuole paritarie che vogliono partecipare a questa sperimentazione, c’è un passo in più: devono richiedere il riconoscimento della parità scolastica per il percorso quadriennale, da inviare all’Ufficio scolastico regionale competente entro il 31 marzo 2025. Un piccolo lavoro in più per chi vuole unirsi alla novità.
Come si comunica l’avvio del percorso?
Se la proposta progettuale della scuola è stata approvata, a partire dal 2025/2026, dovranno essere comunicati i dettagli dell’avvio della sperimentazione, ovvero l’effettiva attivazione dei percorsi e il numero di studenti che parteciperanno. Questa comunicazione andrà inviata alla Direzione generale per l’istruzione tecnica e professionale, tramite PEC, quindi occhio alle scadenze!
Per fare il punto:
Queste modifiche puntano a rendere l’offerta formativa ancora più dinamica e allineata con le necessità del mondo professionale. Tuttavia, la buona notizia è che non ci saranno costi aggiuntivi per la finanza pubblica, né modifiche nelle dotazioni organiche del personale scolastico, quindi tutto avverrà senza ulteriori oneri economici. Se siete parte di un istituto tecnico-professionale, è il momento di mettersi in moto e prepararsi a questo nuovo capitolo educativo.
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